Metodo Montessori

Vivo Montessori in famiglia: Il neonato e il suo primo ambiente a casa

       nascere e crescere montessori           alessandra Pecci allieva Lidia Celi foto per vivo montessori

Come promesso ecco il primo articolo redatto da Alessandra Pecci di Nascere e Crescere Montessori per la rubrica Vivo Montessori in famiglia! Ringrazio di cuore Alessandra per aver dedicato del tempo a scrivere per noi e vi invito a leggere questo interessante articolo.

Il neonato e il suo primo ambiente a casa

I primi giorni e i primi mesi del neonato hanno bisogno di cura per permettere al bambino di adattarsi al nuovo e alla mamma, di riprendersi dalla fatica del parto e continuare la sua trasformazione in madre. Il bambino nasce capace di autoregolarsi; sa quando e quanto ha fame , sonno o bisogno di contatto. Un tempo dedicato, lento, prezioso ci aiuterà a sintonizzarci in una diade amorosa di scambi e riconoscimento.

La madre e il bambino si dovrebbero considerare come due organi dello stesso corpo, ancora vitalmente connessi dal magnetismo animale, che hanno bisogno per un certo tempo di isolamento e di attente cure sotto ogni aspetto. Parenti amici non dovrebbero baciare o coccolare il bambino, né le infermiere dovrebbero toglierle dal fianco della madre.

L’ambiente del neonato e la Cestina Montessori

Nei primi giorni il nuovo nato ha bisogno di caldo e arrivare gradualmente ai gradi presenti nell’ambiente, ricordiamo che egli viene dai 37 gradi. Il luogo che accoglie il neonato dovrebbe essere caldo, rispettoso dei profumi naturali, dell’alternanza luce, buio, e dei rumori. Piano piano il bambino imparerà i rumori della casa prima e del mondo poi. Tutto pian pianino. La gradualità garantisce il benessere del bambino e della mamma.

Il contatto pelle a pelle con la madre aiuta la termoregolazione e fa da base sicura per l’andare. Lo sguardo della madre parla al bambino e le sue parole lo carezzano, le braccia racchiudono e sostengono la vita nella sua direzione personalissima. Il latte come elisir d’amore nutre di bellezza il tutto.

La culla o cestina Montessori risulta un luogo privilegiato in casa per il bambino (per saperne di più clicca qui, troverai l’articolo di Nascere e Crescere Montessori proprio sulla culla Montessori  )

Il luogo dell’attività

Fin dalla fine del secondo mese, il bambino mostra interesse per le sue manine, le succhia, spesso le guarda, le muove sempre di più. Le manine e lo sguardo si rincorrono a cercarsi a cercare oltre , è come se queste preziose maestre dessero agli occhi la direzione verso il fuori da se. Ecco che il bambino comincia ad avere momenti di calma quiete in cui le mani si toccano, vanno alla bocca, vengono esplorate, inizia anche a sorridere di pura gioia e cerca un’interazione visiva ed emotiva per mezzo del sorriso. Ebbene sì, non è un riflesso…è il volto della felicità quello che guardiamo. Anche il movimento delle gambe si intensifica moltissimo ed è spesso correlato a espressioni di felicità.

Da questo periodo il bambino necessita di un lungo tempo in cui esplorare il movimento e può farlo comodamente sdraiato a terra con la pancia in su in uno spazio ampio ma non troppo e duro ,affinché possa aiutare il movimento. Maria Montessori aggiunse L’ importanza di un “mobile” , di un gioco pendente dall’ alto a 30 cm circa dal bambino per orientare lo sguardo verso la  vastità partendo da un punto vicino, visibile e che porti con se le preziose mani a collaborare nel viaggio. La progressione dei colori dovrebbe essere graduale a seguire lo sviluppo visivo, dal bianco e nero ai colori primi e poi composti.

Di fatto al bambino non serve altro che un tappeto, dei mobile appesi al soffitto oppure una Palestrina come quella in foto (solo in un primissimo ambiente, la Palestrina dal terzo mese andrebbe tolta per favorire il movimento del girarsi) e la nutriente relazione d’amore sempre vicina ad accompagnare nelle sue esplorazioni avventurose.

Cosa possiamo fare?

Essere genitori è seguire il bambino nel suo percorso per cui arriva equipaggiato e lo affronta indomito.

È nostro dovere esserci, essere sempre lì vicini ma senza sostituirci mai a lui per non ostacolare l’ avvenire dello sviluppo naturale.

Dedichiamoci ad osservare il bambino, senza interferire e più di tutto in questi primi mesi possiamo imparare ad aver fiducia di questa nuova persona piccola ma grande.

 “Ogni bambino che nasce porta con sé un altezza inferiore che è tutta da scoprire. Nella misteriosa promessa che il neonato si potrebbe leggere un vitale avvertimento: non anticipare il destino del bambino ma aiutarlo arriverà fare chi egli sia senza rivestirlo con schemi o modelli prestabiliti “

Il Neonato con Amore di Grazia Honneger Fresco

Grazie per aver letto l’articolo! A presto con nuovi testi e scritti dedicati alla famiglia e al vivere il Montessori nelle nostre case!

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